Cos’è un pappagallo? Tutto quello che devi sapere per riconoscere questi straordinari uccelli

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Iniziamo questo articolo con un piccolo test: quali tra i seguenti uccelli sono pappagalli?

Il primo è facile, il pappagallo per eccellenza: è l’ara, pappagallo di taglia grande che troviamo soprattutto nel Sud America.

Il secondo, nonostante il becco grande e coloratissimo, è un tucano … che non è un pappagallo.

Stessa cosa per il terzo uccello, becco colorato e di forma importante, ma la pulcinella di mare, uccello tipico dell’Islanda, non è un pappagallo.

Il primo della seconda riga ha colori smorti, un becco adunco e sottile… eppure il chea (o kea) è un pappagallo! Lo troviamo nelle montagne (sì, un pappagallo in montagna!) della Nuova Zelanda.

Il quinto è una calopsita, pappagallo dal caratteristico ciuffetto che ne indica lo stato d’animo.

E l’ultimo? Becco colorato, ciuffetto in testa, piumaggio vivace… no, il turaco non è un pappagallo.

Ti ho confuso un po’? Ma quindi… cos’è un pappagallo?

Prima di rispondere a questa domanda facciamo un passo indietro. Vediamo un attimo cos’è la tassonomia e come vengono classificati gli esseri viventi tramite i loro tratti genetici.

Cos’è la Tassonomia e perché è importante

La tassonomia, ufficialmente nata nel 1700 per merito di Carlo Linneo, è quel sistema scientifico internazionale che classifica in modo univoco e organizza tutte le forme di vita.
Grazie alla tassonomia ogni specie ha un nome binomiale (genere + specie), che la va a identificare in modo univoco e internazionale. Ad esempio Psittacus erithacus è il pappagallo cenerino africano, conosciuto con questo nome latino dagli esperti cinesi quanto africani e norvegesi.

Grazie alla tassonomia tutti gli esseri viventi, ma qui ci focalizzeremo sugli animali, vengono classificati in gruppi inizialmente molto ampi (si parte dal Regno degli Animali, per scendere al Phylum del Chordata, cioè quel gruppo immenso di animali che hanno colonna vertebrale), scendendo sempre più nel dettaglio e in gruppi sempre più ristretti.

Queste classificazioni venivano originariamente fatte a seconda di caratteristiche fisiche e comportamentali che potevano essere osservate, ma ad oggi lo strumento principale per comprendere e ordinare in gruppi gli esseri viventi è la moderna analisi del DNA (e questo ha fatto sì che la classificazione di moltissimi esseri viventi nel tempo sia cambiata, andando sempre più nello specifico). 
Ad esempio, studi genetici hanno separato i pappagalli neozelandesi (
Strigopidae) dagli altri pappagalli (Psittacidae e Cacatuidae).

Le basi della tassonomia

Tutti gli organismi viventi sono suddivisi in cinque Regni (negli studi moderni sono diventati sei, anche sette): Animali, Piante, Funghi, e per gli appassionati del microscopio abbiamo Protisti e Batteri.

Ma concentriamoci sulla classificazione degli animali.
I vari gruppi, che man mano diventano sempre più piccoli e specifici, sono:

Nel mondo troviamo circa 30 ordini di uccelli, a loro volta suddivisi in circa 180 famiglie con più di 2.000 generi e 9.700 specie di uccelli.

A livello tassonomico, cosa sono i pappagalli?

I pappagalli appartengono all’ordine Psittaciformes e si suddividono in 3 famiglie principali, che raggruppano le specie soprattutto in base alle caratteristiche che hanno sviluppato ed evoluto nelle diverse aree geografiche:

  • Psittacidae: pappagalli diffusi principalmente in America e Africa
  • Cacatuidae: i Cacatua e le calopsite, caratterizzati da una cresta erettile e diffusi in Australia e nelle isole vicine
  • Strigopidae: pappagalli neozelandesi, tra cui il Kakapo e il Kea
A livello tassonomico abbiamo quindi i pappagalli descritti come:
Psittacidae
Cacatuidae
Strigopidae

Quali sono le caratteristiche generali di tutti i pappagalli (Psittaciformes)?

I pappagalli si distinguono dagli altri uccelli per una combinazione di caratteristiche fisiche e comportamentali uniche:

Becco ricurvo

La mandibola superiore è ricurva e sovrasta quella inferiore, formando un potente strumento per rompere noci, semi e manipolare oggetti.
La base del becco, detta ceroma, spesso contiene narici grandi e visibili.

Cranio mobile

Cranio e mandibola superiore non sono fusi insieme, il che permette una maggiore libertà di movimento del becco.

Cenerino africano
Cocorita
Ara giacinto

Zampe zigodattili

La zampa è formata da 4 dita, con la struttura 2+2: due dita sono rivolte in avanti (secondo e terzo dito) e due indietro (primo e quarto dito).
Questa struttura consente una presa forte, utile per arrampicarsi, afferrare e manipolare il cibo e oggetti.

Alimentazione

  • Frugivori: mangiano principalmente frutta
  • Granivori: consumano semi e noci

Lingua muscolosa e carnosa

La lingua dei pappagalli è spessa, muscolosa e dotata di terminazioni sensoriali. Fondamentale per la presa e la manipolazione di cibo e oggetti, ma anche per la scoperta e analisi dell’ambiente circostante.
In alcune specie, come i Lori, la punta è adattata per raccogliere nettare.

Piumaggio vivace

La maggior parte dei pappagalli ha colori brillanti, spesso con combinazioni accese di verde, blu, rosso, giallo. Questi colori hanno funzioni comunicative e di mimetismo.

Assenza di dimorfismo sessuale marcato

In molte specie, i maschi e le femmine sono molto simili nell’aspetto, rendendo difficile distinguere i sessi senza test genetici. 

Socialità e gruppi molto numerosi

La maggior parte delle specie è altamente sociale, formando stormi che possono includere centinaia di individui.

Quali sono invece le caratteristiche peculiari delle tre Famiglie di pappagalli?

Psittacidae

Caratteristiche distintive:

Amazzone fronteblu
Caicco testanera
Parrocchetto monaco

Cacatuidae

Caratteristiche distintive:

Cacatua delle palme
Calopsita
Cacatua galerita

Strigopidae

Caratteristiche distintive:

Kākā
Kea
Cacapò