Peltophorum africanum – Weeping wattle, Albero delle lacrime

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Peltophorum africanum
Weeping wattle
Albero delle lacrime

Altezza
15 metri

Tronco

Foglie
simil-acacia

Fiori
gialli

Frutti

Descrizione

Albero semi-deciduo che da lontano somiglia molto a un’acacia: le foglie sono composte e ricoperte di una fine peluria, i fiori sono gialli e vistosi, ma l’assenza di spine ci dice in modo definitivo che non è un’acacia.

L’assenza di spine è però una caratteristica molto apprezzata per un nobile scopo: la Weeping Wattle è infatti una delle piante denominate “la carta igienica della savana”.
Seppur ci siano alternative effettivamente più comode, come la Pseudolachnostylis maprouneifolia (Wild Sage, salvia selvatica), le foglie molto ampie, vellutate e soprattutto senza spine della Peltophorum africanum possono essere senz’ombra di dubbio di pratica utilità agli umani sventurati con problemi di pancia.

L'albero e la Cicalina

La Weeping Wattle deve il suo nome (Acacia piangente tradotto dall’inglese, Albero delle lacrime in italiano) a un particolare fenomeno: effettivamente sembra piangere dai rami.

Questo perché un particolare insetto, la Cicalina Spumosa (Ptyelus grossus), può infestare un albero di Weeping Wattle e iniziare a nutrirsi della sua linfa xilematica.
Essendo però la linfa dello Xilema molto ricca di acqua, la Ptyelus grossus espelle il liquido in eccesso in forma di goccioline trasparenti (processo noto come guttazione indotta dagli insetti).
Ecco quindi l’effetto pioggia: in pratica è l’acqua dell’albero che passa attraverso l’insetto, senza venire processata, e viene espulsa in forma di goccioline che cadono dai rami.

Che rapporto c’è tra l’Albero delle lacrime e la Cicalina?

La Cicalina Spumosa non è considerata un parassita, in quanto anche se succhia e quindi preleva un liquido prezioso e utile alla pianta, le quantità sono così minime (anche in caso di infestazione) che la pianta non è in pericolo di vita e sembra non risentirne particolarmente.
Possiamo quindi definire questo rapporto simbiotico tra albero e insetto come un rapporto di Commensalismo, cioè solo uno dei due attori (in questo caso la Cicalina) trae un beneficio dal rapporto, mentre l’altro (la Weeping Wattle) non ne risente, né in modo positivo né negativo (vantaggio unilaterale).

Le gocce espulse dalla Cicalina sono melata?

Queste gocce trasparenti, seppur espulse dal “pupù” di un insetto, non sono melata, ma un altro tipo di secrezione derivante direttamente dalla linfa della pianta. 

La melata è infatti una sostanza zuccherina espulsa dagli insetti che si nutrono della linfa floematica, come afidi e cocciniglie.
Essendo il Floema il tessuto che trasporta le sostanze nutritive, principalmente zuccheri prodotti dalla fotosintesi, in tutta la pianta, la linfa del Floema è ricca di nutrienti ma soprattutto di zuccheri.
Gli insetti che la ingeriscono eliminano l’eccesso sotto forma di un liquido denso e appiccicoso chiamato melata, particolarmente apprezzata dalle formiche.

La Cicalina Spumosa non succhia però la linfa del Floema, che abbiamo visto essere ricca di zuccheri in quanto dalle foglie porta il nutrimento giù verso la pianta, ma la linfa dello Xilema.
Lo Xilema è l’altra “autostrada” della pianta, quella che dalle radici porta verso l’alto l’acqua e i sali minerali.
La linfa dello Xilema è quindi molto ricca d’acqua e il liquido espulso dalla Cicalina è essenzialmente acqua filtrata dalla pianta, con una minima quantità di sali minerali.

Tronco e Corteccia

Il legname può essere utilizzato per i mobili ed è anche buono come combustibile.

Sono stati registrati anche vari usi medicinali.
Le radici vengono utilizzate per curare ferite, mal di denti e piaghe alla gola, diarrea e dissenteria.
Radici, foglie e corteccia vengono utilizzate per eliminare i parassiti intestinali e alleviare i problemi di stomaco.
La corteccia allevia le coliche.

Foglie

Fiori

I fiori forniscono un’alta resa di nettare e polline per l’apicoltura.