Chi sono
Una bimba curiosa
Ho sempre amato la natura, la montagna, gli animali.
Tanto che da piccola la mia prima parola non è stata “mamma”, o “papà”.
Ma GITA.
Perché volevo andare a fare le gite in montagna, a giocare con l’acqua, a trascinare nel sentiero tronchi più grossi di me.
In mezzo alla natura ero una bambina felice.
Alle elementari avevo un salvadanaio dove mettevo via le monetine (le vecchie 200 Lire) che guadagnavo ogni volta che portavo a casa un bel voto. Il mio obiettivo era mettere i soldi da parte perché “da grande” volevo diventare etologa e studiare gli animali in Madagascar.
Zoom Torino
Poi cresci e diventi più pragmatica.
Abbandoni i sogni e ti iscrivi al Politecnico. Diventi ingegnere informatico perché “è più facile trovare lavoro”.
Ma arriva l’inaspettato: il lavoro al bioparco Zoom Torino.
Qui ho fatto esperienze pazzesche pur lavorando negli uffici come addetta a Marketing e Sito Web.
Essendo la responsabile di foto e video del parco sono andata ad esempio in Belgio a documentare il trasferimento di una giraffa a Zoom, ho documentato anche tutti i passaggi dello staff dei biologi per ospitare un nuovo rinoceronte, ho visto in anteprima le nascite dei vari cuccioli, insomma tutti i retroscena che mi hanno permesso di vivere a stretto contatto con animali e biologi.
L’inizio dei viaggi
Intanto mantengo attiva la mia passione con volontariato, falconeria e corsi, tra il Centro Tutela Fauna Monte Adone, l’ENPA come Guardia Zoofila, LeoAfrica in Sudafrica e altre esperienze.
Da quando ho iniziato a lavorare e ad avere quindi un po’ di soldi ho cercato di fare almeno un viaggio “grosso” all’anno.
Amo approfondire i paesi che vado a visitare e ho sempre realizzato da sola i programmi di viaggio perché in questo modo studio la cultura, la storia, la geografia dei paesi e sono consapevole di cosa sto andando a visitare.
Ho iniziato con un safari con Kenia e da lì non mi sono più fermata: mi sono innamorata della scoperta di culture diverse, l’avventura di scoprire nuovi paesaggi e imparare sempre qualcosa da portarmi a casa.
La certificazione FGASA (Field Guides Association of Southern Africa) è un riconoscimento ufficiale per le guide safari professioniste in Africa.
Garantisce che la guida abbia competenze approfondite in diverse materie, tra cui biologia, ecologia, etologia e sicurezza in ambiente selvatico, essenziali per condurre in modo sicuro e informato i safari.
La certificazione da Guida Safari
Intanto decido di seguire più concretamente il mio sogno e nel 2020 seguo a Roma un corso con Davide Bomben, e dopo aver superato l’esame vado in Sudafrica nel 2021 e nel 2023 a studiare tantissime materie.
Qui l’accademia è un campo tendato in mezzo alla savana, dove la mattina ti alzi alle 5 per andare a fare safari, torni per seguire la lezione, studi, mangi, studi, fai altre 2 ore di safari, ceni e studi fin quando la stanchezza non ti fa addormentare sui libri.
Ogni weekend hai un esame, hai l’ansia e la pressione per lo studio, dormi su una brandina e ti svegli la mattina con il gelo che fa brillare la tenda, le mani ghiacciate e le impronte di una iena che ti indicano chiaramente che ti è passata accanto la notte.
Ed è stata l’esperienza più bella della mia vita.
Dopo diversi esami scritti, l’esame di riconoscimento canti degli uccelli, l’esame di astronomia, e dopo aver condotto un safari di tre ore in inglese, ho preso la certificazione FGASA e il Livello 3 di Tracks & Signs.
Guida turistica in Namibia e altri studi
Ho poi continuato la mia formazione seguendo un corso di specializzazione sulla Namibia e lavorando come guida turistica.
Ma nel frattempo ovviamente non sto ferma: sto studiando un approfondimento sul parco Kruger in Sudafrica, sto completando un corso sulla biologia ed etologia dei pappagalli di un università inglese, e da anni sono in un gruppo di falconeria per cui partecipo a manifestazioni e incontri di didattica in cui spieghiamo sia a bambini che ad adulti le caratteristiche principali di questi predatori.
Un’esperienza etica
L’esperienza più bella in assoluto è stato andare in un santuario nella giungla della Thailandia dove vivevano delle elefantesse che erano state usate per il turismo, per le tanto fotografate camminate sul dorso dell’elefante.
Venivano acquistate dal santuario, per liberarle dalle catene e dar loro un po’ di serenità.
Svegliarmi all’alba con il barrito di questi meravigliosi animali che facevano il bagno felici e liberi nel fiume, e poi andare anche io a nuotare e giocare con loro è stata l’esperienza più bella della mia vita.
Sono assolutamente convinta che ci si possa ricaricare nella natura, che si possano fare esperienze straordinarie nel pieno rispetto di animali e ambiente, quindi sono sempre molto attenta all’etica delle esperienze che vado a fare.