Il Nyala: eleganza a strisce nella savana del Kruger

Nyala

60 kg Femmine
100 kg Maschi

Gruppi famigliari

NON territoriale

Erbivoro
Browser – Grazer

Marcato dimorfismo sessuale

I maschi (dai 2 anni in su) hanno un manto di colore scuro con 10–14 strisce bianche verticali e macchie bianche sui fianchi. Hanno una folta criniera dorsale bianca, lunga dal collo alla coda, e peli lunghi sulla gola e sulle cosce. Hanno grandi corna a spirale con 1–2 giri completi. Le femmine sono invece molto più sobrie: di colore marrone rossiccio vivo, anch’esse con strisce e macchie bianche, non hanno né criniera, né barba né corna.
Nyala maschio
Nyala femmina

Dieta

Il nyala è browsing-grazing opportunista, cioè è un erbivoro che mangia un po’ di tutto tra foglie ed erba, adattandosi alla disponibilità stagionale. Nella stagione umida preferisce brucare erba, mentre nella stagione secca si nutre di foglie, frutti, germogli, fiori e cortecce.

Habitat

Il Nyala predilige habitat con copertura fitta, evitando aree aperte, ma può adattarsi anche a margini di praterie. Vive quindi principalmente in macchie e boschi di savana, boscaglie fluviali dense.
Essendo sensibile alla siccità e alle temperature estreme, preferisce avere l’acqua a portata di zampa. 

Struttura sociale

Il Nyala non ha una struttura sociale rigida come altre antilopi tipo il Kudu o l’Impala. Non esiste quindi un vero e proprio “harem” gestito da un maschio dominante.

Femmine e piccoli si organizzano in piccoli gruppi familiari instabili (di solito 2–6 individui), costituiti da madri con i loro cuccioli e giovani subadulti (i maschi verranno scacciati dal gruppo prima dei 2 anni).

I maschi adulti sono solitari oppure formano piccoli gruppi di scapoli (detti bachelor groups), soprattutto prima di raggiungere la piena maturità sessuale (attorno ai 2 anni), periodo in cui hanno ancora bisogno di una “guida” per scoprire il mondo.

Inoltre i Nyala non sono territoriali: né maschi né femmine difendono un territorio fisso. Si muovono su home ranges (aree vitali) che si sovrappongono. 

Accoppiamento e corteggiamento

Quando una femmina entra in estro, i maschi la cercano annusando il terreno e, tramite il flehmen, analizzano i feromoni.

Trovata la femmina ricettiva, il maschio la corteggia con movimenti lenti e cerimoniali, erigendo la criniera e curvando il corpo.

E se più maschi sono interessati alla stessa femmina, si sfidano con parate minacciose e, se necessario, scontri fisici (che possono, anche se raramente, essere anche gravi o mortali). 

Cura dei piccoli

Dopo circa 8 mesi di gestazione, principalmente a settembre – ottobre – novembre viene alla luce solitamente un solo piccolo (sono rari i parti gemellari).

Dopo il parto, la femmina nasconde il piccolo nella vegetazione fitta per i primi giorni.
Il neonato resta nascosto e si muove pochissimo per evitare i predatori, mentre la madre lo visita a intervalli regolari per allattarlo.

Dopo circa 2-3 settimane, il piccolo inizia a seguire la madre in modo più attivo.

I cuccioli non vengono quindi allevati in “nurseries” comuni come avviene ad esempio per le gazzelle:
restano strettamente legati alla madre, senza creare gruppi di piccoli.

In tutto questo, il padre si disinteressa completamente della cura del piccolo: non protegge il gruppo di femmine e subito dopo l’accoppiamento torna a fare la sua vita da scapolo solitario.