La Lepre e il Bufalo – Una lezione di astuzia dallo Zambia

Introduzione alla fiaba

Le terre africane sono ricche di tradizioni e racconti che si tramandano di generazione in generazione. Tra questi, le fiabe hanno un ruolo speciale: ci parlano di animali, di astuzia, di forza e di rispetto per la natura. Una di queste storie, raccolta dalla saggezza popolare, è “La Lepre e il Bufalo”.

In questa fiaba incontriamo una lepre piccola ma intelligente e un bufalo forte ma arrogante, che insieme camminano nella savana. Ma non lasciarti ingannare dalle dimensioni: in queste storie, il coraggio e l’astuzia spesso prevalgono sulla forza bruta.

“La Lepre e il Bufalo” non è solo un racconto per divertire, ma anche una lezione di vita. Scopriremo come anche i più piccoli possano avere una grande forza d’animo, e come l’orgoglio possa essere messo in discussione dall’ingegno.

Buona lettura!

Provenienza

Zambia

La piccola Lepre e il grande e arrogante Bufalo

Ogni anno, all’inizio della primavera, quando il sole cominciava a scaldare la terra e la savana si risvegliava, il grande e forte Bufalo andava a fare visita al Leone, il re degli animali. Era una tradizione importante, per rispettare la legge della terra.

Mentre camminava, vide la Lepre che saltellava tranquilla.

“Ehi, Lepre!” disse il Bufalo con voce burbera. “Vieni con me dal re Leone.”

La Lepre, sorpresa dalla sua arroganza, rispose: “Non ci penso nemmeno! Il Leone è feroce e io sono troppo piccola. Non voglio che mi mangi.”

Ma il Bufalo sbuffò impaziente: “Che sciocchezze! Vieni con me e porta la mia stuoia. Non è dignitoso che io, un animale importante, la trasporti da solo. Tu sei piccola, ma almeno puoi servire a qualcosa. In cambio avrai l’onore di pranzare con il re.”

A malincuore, la lepre accettò. Il Bufalo le gettò la stuoia sulle spalle e si misero in cammino.
Il sole era cocente, la stuoia molto pesante, e la piccola Lepre presto si stancò. “Bufalo, ti prego, questo peso è troppo per me,” disse con voce stanca.
Ma il Bufalo scoppiò a ridere: “Sei solo una fannullona.”
La Lepre, con le spalle doloranti, arrancò dietro di lui in silenzio.

Durante una pausa, mentre Bufalo sonnecchiava all’ombra sotto un albero, un Uccello del Miele attirò l’attenzione della povera Lepre che, affamata, lo seguì fino a un alveare nascosto sottoterra. Si riempì la bocca di miele quanto più possibile e al termine dell’abbuffata decise di preparare la sua vendetta.
Andò a prendere la stuoia del Bufalo e attaccò le api con del miele, poi la arrotolò di nuovo.
Tornò dal Bufalo come se nulla fosse successo e, al suo risveglio, si rimisero subito in cammino.

Quando finalmente arrivarono dal Leone, quest’ultimo li accolse con un’aria regale quanto sprezzante: “E questa cos’è? La tua serva?” disse il Leone, guardando la Lepre.
“Non è niente, mio re” rispose il Bufalo con un inchino. “Solo una piccola Lepre che ha portato la mia stuoia.”

Dopo il pranzo, il Leone indicò loro una capanna per riposare.
Ma la Lepre, stanca e umiliata, disse che avrebbe preferito restare all’aperto. Il Bufalo la derise: “Come vuoi, avrò la capanna tutta per me. Chiudi bene la porta quando esci.”

La Lepre, soffocando una risata soddisfatta, chiuse con cura la porta e la sbarrò così che nessuno potesse uscire. Poi si nascose dietro un albero, aspettando il caos.
Non appena il Bufalo srotolò la stuoia, le api lo assalirono, pungendolo ovunque.
Urlava disperato, colpendo la porta: “Fatemi uscire! Aiuto!”

Arrivò il Leone, svegliato da tanto baccano, e venne attaccato anche lui.

“Bufalo, cosa hai combinato?!”
“È stata la Lepre! Quella disgraziata!” rispose il Bufalo tra i muggiti di dolore.

Ma la Lepre, lontana ormai, rideva tra sé e sé. Aveva avuto la sua vendetta e da quel giorno imparò a stare ben lontana dal Leone e dal Bufalo.
E loro? Beh, non dimenticarono mai le punture delle api.

E così la Lepre dimostrò che anche i piccoli possono mettere in riga i grandi prepotenti!

Storia liberamente ispirata a “La rivincita di Lepre” nel libro “Le mie fiabe africane” a cura di Nelson Mandela, Donzelli Editore