Gli Himba: il popolo rosso nel deserto della Namibia

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Gli Himba sono un popolo semi-nomade, circa 50 mila persone che ad oggi troviamo nel nord-ovest della Namibia nella regione del Kaokoland.
La loro cultura e lo stile di vita sono rimasti per lo più intatti per secoli, resistendo alle influenze del mondo moderno, ma ormai solo più 3 mila di loro seguono ancora la vita pastorale.

Caratteristica degli Himba è il colore della pelle rosso dovuto a una particolare crema che si spalmano ogni giorno, le trecce ai capelli e la rottura dei denti incisivi.

Abbigliamento

L’abbigliamento degli Himba è veramente essenziale: sia uomini che donne indossano solamente un perizoma di pelle animale e qualche telo indossato a mò di gonna.

Yves Picqhimba http://veton.picq.fr, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Supertangeni, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

L’arte delle trecce, tra bellezza e simbolismo

Fin da bambine, le donne vengono istruite sulla complessa arte di intrecciare i capelli, creando elaborate acconciature.

Nella cultura Himba le trecce elaborate delle donne non sono solo un ornamento estetico, ma sono soprattutto un elemento distintivo e ricco di significato. Sono un’arte che celebra la bellezza femminile in un ambiente difficile, e che racconta la storia, lo stato sociale e la fase di vita di ogni donna.

  • le bambine hanno due grandi trecce portate in avanti, che simboleggiano l’infanzia e l’innocenza
  • raggiunta la pubertà, le ragazze creano diverse trecce (che in realtà sono più simili a dei dreadlock ricoperti di argilla, che terminano con una nuvola di capelli sciolti e cotonati), a simboleggiare la loro disponibilità per il matrimonio. Il numero di trecce varia a seconda del clan
  • quando sposate, raccolgono i capelli di due grandi corna, decorate con ocra e conchiglie, a simboleggiare il loro status di moglie e la fertilità.
    Possono avere più corna, a seconda di quanti figli hanno avuto
  • le vedove, infine, hanno una singola treccia, in ricordo del marito
I maschi, invece, tengono solo il ciuffo superiore, rasando i lati della testa, e quando sono sposati coprono il capo con un berretto.
Oshilumbu5, Public domain, via Wikimedia Commons

Le due trecce tipiche delle bambine

Kizki28, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Le donne rosse

Le donne coprono la pelle con ocra rossa  e grasso animale, che conferisce la tipica colorazione rossastra.

L’ocra utilizzata è ricavata da una miscela di argilla ricca di ferro, da qui il colore rosso, che viene mescolata a del grasso animale, tipicamente di mucca o pecora. Il grasso aiuta a creare una pasta cremosa e malleabile, la fa aderire meglio alla pelle e ne prolunga la durata.

Fin da bambine vengono istruite dalle madri su come preparare e applicare l’ocra rossa al corpo, e più avanzano con l’età più dedicano tempo alla cura della pelle e dell’acconciatura.

Ma perché le donne Himba si colorano di rosso?
  • Protezione: la crema rossa protegge la pelle contro il sole cocente del deserto, prevenendo le scottature
  • Cura della pelle: grazie alle proprietà dei minerali contenuti nell’ocra, la pelle si mantiene morbida e sana
  • Bellezza: per il popolo Himba, l’ocra rossa è considerata un simbolo di bellezza e femminilità
  • Status sociale: creare questa pasta rossa richiede tempo e abilità. L’elaborazione dell’acconciatura e l’applicazione del rosso possono richiedere diverse ore al giorno, per cui più una donna ha trecce elaborate e una ricca applicazione di rosso, più è apprezzata all’interno della comunità

© Hans Hillewaert

Yves Picq, http://veton.picq.fr, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La vita quotidiana degli Himba

Gli Himba vivono in armonia con la natura, rispettando il delicato equilibrio del loro ambiente arido. Praticano il nomadismo stagionale, spostandosi con il bestiame alla ricerca di pascoli e acqua.

La loro struttura sociale è basata sulla famiglia allargata, ed è l’anziano a reggere il comando della famiglia, mentre le donne non hanno voce in capitolo.

È diffusa la poligamia.

Gli uomini si occupano del bestiame, principale fonte di sostentamento.
Le donne invece restano nel villaggio, come abbiamo visto passano molto tempo a “farsi belle”, intanto accudiscono i bambini e preparano il cibo. 

Sia uomini che donne partecipano alla mungitura delle mucche, portano l’acqua al villaggio e costruiscono insieme le case.

I villaggi Himba

I villaggi ospitano capanne circolari fatte di fango, rami e sterco.
Sono senza finestre e l’ingresso è basso, costringendo gli Himba a chinarsi per entrare, in simbolo di umiltà e rispetto.

Cosa mangiano?

La dieta degli Himba è pricipalmente basata sul loro allevamento di bestiame (soprattutto mucche e capre), quindi prevede latte, panna acida, carne e sangue bovino.
In più aggiungono selvaggina, bacche e frutti selvatici durante la stagione secca.

Religione

Gli Himba credono in un solo Dio, Mukuru, creatore del cielo e della terra.
Venerano anche gli spiriti ancestrali e celebrano rituali per propiziarsi la loro benevolenza.

Da dove arrivano gli Himba?

Il popolo Himba sembra arrivare direttamente dal Niger (no, non è la Nigeria, il Niger è il paese a nord della Nigeria).

Hanno attraversato il Sahel, la parte a sud del Sahara, sono arrivati nella Nubia, a sud dell’Egitto, e da qui i Nubiani li hanno scacciati.

Hanno continuato la loro migrazione verso sud, arrivando in Kenya, dove sono stati ben accolti dai Masai e i Sanburu. Nasce così uno scambio culturale, dove gli Himba hanno acquisito uno stile di vita pastorizio, ma anche l’utilizzo della crema rossa e addirittura la lingua.

Questa cultura keniota è stata portata fino in Namibia e perdura ancora oggi nei villaggi Himba.

 

Si stima che migrarono verso l’attuale Namibia tra il 1500 e il 1700.

Inizialmente, Himba ed Herero facevano parte di questa grande popolazione chiamata Bantu.
Ma nel corso del 1.800, a causa di conflitti interni e influenze da parte dei coloni tedeschi, si divisero dando vita così agli Himba, più legati alla vita tradizionale nomade legata a caccia e raccolta, e agli Herero.