Il popolo degli Herero in Namibia

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In Namibia si contano poco più di 100 mila esponenti del popolo Herero, sparsi in varie regioni, ma soprattutto nel Damaraland.

Un po’ di storia degli Herero

Pare giunsero in Namibia intorno al 1500, provenendo probabilmente dal Botswana e dall’Angola meridionale.
Qui si insediarono come popolo semi-nomade dedito principalmente alla pastorizia di bovini e ovini.

L’arrivo dei coloni tedeschi in Namibia nell’Ottocento fu un duro colpo per gli Herero: la loro terra fu colonizzata, il bestiame confiscato e la loro cultura repressa.

Provarono a ribellarsi, ma la storia si concluse con un genocidio, a opera dei tedeschi, tra il 1904 e il 1908, che vide lo sterminio del 75% della popolazione Herero e la dispersione dei sopravvissuti, alcuni dei quali si rifugiarono nel vicino Botswana.

Una figura importante del popolo Herero è senza dubbio Hosea Kutako, co-fondatore della SWAPO (South West African Population Union) e grandissimo attivista per l’indipendenza della Namibia dal Sudafrica.

Nel 1946, Kutako presentò una petizione alle Nazioni Unite, chiedendo che la Namibia fosse posta sotto il loro mandato e non sotto il controllo del Sudafrica.
La petizione portò all’istituzione della Corte Internazionale di Giustizia, che nel 1966 stabilì che il Sudafrica non aveva il diritto di governare la Namibia. 

Abbigliamento

Mentre gli uomini ad oggi si vestono in modo “moderno”, caratteristici sono i vestiti delle donne Herero.

Indossano infatti questi vestiti colorati di 4 taglie più grandi.
Sembra che questi mega lenzuoloni siano un lascito dei missionari tedeschi che, quando arrivarono in Namibia nel 1800, non accettarono una cultura che lasciava le donne girare semi nude.
La moda vittoriana, in voga appunto nell’Ottocento, prevedeva vestiti voluminosi e anche pratiche e fresche sottovesti, che i coloni imposero anche alle povere malcapitate in Africa.

Il copricapo tradizionale è un omaggio alla principale fonte di sussistenza e ricchezza di questo popolo: è il bestiame, soprattutto le vacche, importantissimo per gli Herero.
Questo cappello è molto particolare e voluminoso (Regina Elisabetta scansati) e, visto frontalmente, sembra un UFO colorato atterrato sulla testa: rappresenta due corna, ma è realizzato con rotoli di stoffa colorata.

© Hans Hillewaert
Ji-Elle, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

La società Herero

La famiglia è l’unità di base della società Herero: le famiglie sono generalmente ampie e comprendono più generazioni che vivono nello stesso clan.

L’unità abitativa primaria degli Herero è la fattoria: diverse capanne sono disposte a cerchio attorno al recinto dove il bestiame viene rinchiuso durante la notte.
Il recinto è infatti il punto centrale di tutto il villaggio, tanto che le capanne, a pianta circolare costruite in argilla, hanno l’ingresso che dà verso il bestiame per avere sempre un “occhio” a controllarlo.

Il padre è il capo della famiglia e ha l’autorità su tutti i suoi membri.
Il villaggio, o fattoria, è retta dall’uomo più anziano.

Nella società Herero uomini e donne hanno ruoli distinti.
Gli uomini si occupano del commercio e si prendono cura dei bovini, portandoli alla ricerca di pascoli durante la stagione secca.
Le donne invece si occupano dei bambini e degli ovini (sia pecore che capre) e irrigano i piccoli campi coltivati.

La religione e i riti

La religione tradizionale degli Herero è animista, basata sul culto degli antenati e sul rispetto per la natura.

Credono in un dio benevolo e gentile, Ndjambi Karunga, che ringraziano per i doni ricevuti.

Per pregare Ndjambi Karunga gli Herero hanno bisogno di messaggeri che portino per loro le preghiere. Per far questo si affidano agli antenati, che interagiscono con il dio chiedendo aiuto e protezione.

Gli Herero hanno un vero e proprio culto per gli antenati, ai quali non solo chiedono protezione, ma si rivolgono anche per chiedere pioggia, guarigione, benedizione dei matrimoni.
Questo perché secondo le loro credenze gli antenati hanno potere di intercedere per il bene e di controllare il male, oltre che il potere di punire le persone che si comportano in modo empio

I sacrifici animali

Durante matrimoni, funerali e altri riti importanti vengono offerti capi di bestiame in sacrificio proprio per ingraziarsi gli antenati.

In occasione dei funerali vengono sacrificati alcuni capi di bestiame.
Le interiora vengono sparse nella capanna dove si tiene il rituale e la carne viene mangiata per ridare serenità e alleviare il dolore.

Durante il matrimonio, lo sposo porta in dote un bue e una pecora al padre della sposa.
Questi vengono uccisi durante la festa e mangiati, mentre il grasso viene spalmato sul corpo della sposa in segno di protezione.

Invece per una nascita, se il nuovo arrivato è un maschio viene sacrificato un vitello o un agnello e la carne viene mangiata solamente dalle donne del villaggio.