La storia della Namibia, tra colonizzazione e indipendenza

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Lo sapevi che, probabilmente, tu che stai leggendo questo articolo sei più vecchio della Namibia?
Eh sì, perché la Namibia ha un passato coloniale, di sfruttamento e repressione, e nasce come stato moderno indipendenza solamente nel 1990.

Ma andiamo con ordine.

Tanti, tanti anni fa…

I primi ad arrivare in queste terre furono i San, popolo nomade dedita alla caccia e alla raccolta, si stima 20 mila anni fa (qui l’approfondimento).

Il XV secolo inizia a vedere i primi scontri tra i principali popoli, i Nama a sud e gli Herero che arrivavano da nord (qui l’approfondimento), entrambe tribù semi-nomadi che vivevano principalmente di pastorizia e caccia-raccolta.

Ma fu l’arrivo degli europei a distruggere i già delicati equilibri…

1496: la scoperta da parte dei portoghesi

I primi europei a solcare i mari namibiani sono i portoghesi, nel 1496, prima dal meno noto Diogo Cao (che lasciò a Cape Cross una croce, come testimonianza del suo passaggio) e poi Bartolomeo Diaz.

1883: arrivano i coloni tedeschi

Nel corso del XIX secolo (dal 1800, per intenderci) inizia la colonizzazione spinta dell’Europa verso la parte sud dell’Africa e quindi arrivano missionari e commercianti europei, soprattutto tedeschi, con conseguenti tensioni sempre più crescenti con i locali, perlopiù pacifici, per l’accesso alle terre e il controllo delle risorse.

Nel 1883 il commerciante tedesco Adolf Lüderitz fondò la città di … Luderitz (che fantasia, che modestia), che divenne ben presto un importante centro di commercio ma soprattutto di estrazione di diamanti.

La città di Luderitz diventa un po’ il simbolo del colonialismo tedesco, che vede la Namibia nominata dalla Germania come “Africa Tedesca del Sud-Ovest“.

1904: lo sfruttamento tedesco e il genocidio

Inizia così un periodo di dominio coloniale tedesco, che vede l’espropriazione di terre indigene, lo sfruttamento del lavoro locale e la repressione e lo sterminio delle popolazioni locali, vedendo in particolare il genocidio degli Herero e dei Nama (1904-1908).

Prima Guerra Mondiale e invasione dal Sudafrica

Durante la Prima Guerra Mondiale (di cui indico le date, per le capre in storia come me: 1914 – 1918) i tedeschi spendono tutti i soldi per le guerre in casa europea e si dimenticano della colonia in Namibia: nel 1915 il Sudafrica la invade partendo da Windhoek.

1919: il Trattato di Versailles

Come sappiamo la Germania perde la guerra e il Trattato di Versailles, firmato il 28 giugno 1919, definisce ufficialmente la cessione del colonialismo tedesco.

L’Impero Tedesco fu costretto infatti a cedere il controllo dell’Africa Tedesca del Sud-Ovest all’amministrazione sudafricana (che, ricordiamo, era già entrata nel territorio): nasce così l’ “Africa del Sud Ovest” (praticamente abbiamo levato il “tedesca”).

In teoria, il Sudafrica doveva guidare la Namibia verso l’autodeterminazione e il buon governo, ma in realtà la utilizza e la sfrutta come una colonia.

Il mandato del Sudafrica

Il Sudafrica non ha la minima intenzione di aiutare i poveri namibiani, ma impone il proprio sistema di apartheid, discriminando la popolazione nera e limitandone i diritti, inizia un importante progetto di miglioramento e potenziamento delle infrastrutture (soprattutto strade e rete ferroviaria) per poter sfruttare al meglio le risorse e la popolazione, proprio come i predecessori tedeschi.

Questa cosa inizia a non piacere all’ONU e soprattutto ai locali.

1960: nasce la SWAPO

Il crescente malcontento e desiderio di indipendenza in Namibia sfociano nel 1959 nella nascita del South West Africa National Union (SWANU) sotto la guida del capo herero Hosea Kutako, che già aveva guidato la ribellione a inizio ‘900 contro l’occupazione tedesca che portò al genocidio del suo popolo.

L’anno successivo, il 1960, vede la scissione della SWANU: alcuni membri del partito nazionalista, tra cui il futuro presidente Sam Nujoma, con idee più militari, fondano la South West Africa People’s Organisation, meglio nota come la SWAPO.

Negli anni ’80 la guerriglia per l’indipendenza è sempre più numerosa e l’indipendenza namibiana viene sostenuta da Cuba e dall’Unione Sovietica, mentre il Sudafrica ha dalla sua parte dagli Stati Uniti, che volevano contenere l’influenza dell’URSS.

Anche qui si riversa quindi la Guerra Fredda (sempre per voi, mie capre di storia: dal 1947 al 1991).

Intanto l’ONU dichiara illegittimo il dominio del Sudafrica e prende le parti della SWAPO.

21 marzo 1990: l’indipendenza e la questione Walvis Bay

Finalmente nel 1990 la Namibia è ufficialmente proclamata stato indipendente e democratico, con presidente Sam Nujoma, leader storico della SWAPO

Al Sudafrica però rimane Walvis Bay, che viene resa alla Namibia solamente nel 1994.

Yves Picqhimba http://veton.picq.fr, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Supertangeni, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons