Indice dei contenuti
- In viaggio verso la costa
- Grootberg Pass
- Skeleton Coast National Park
- Bungalow (brutto) lungo la spiaggia
ATTIVITÀ | KM | NOTTE | IMPEGNO FISICO |
natura | 590 | bungalow | basso |
In viaggio verso la costa
Si parte, di nuovo, dall’Etosha Safari Camp, questa volta diretta verso la costa ovest: la Skeleton Coast.
Mi aspettavo di avvistare più relitti di navi, lungo il tragitto della costa, ma anche solo paesaggisticamente ne rimango innamorata.
Info
La Skeleton Coast si chiama così proprio per i rottami delle diverse navi che si sono arenate o schiantate sulla costa occidentale della Namibia per colpa di correnti, tempeste, nebbie, fondali.
Molte sono già tornate polvere, alcune lo stanno diventando, mentre quel che ne resta viene inesorabilmente strappato via dal vento e dalle onde.
Ma andiamo con ordine: partendo dall’Etosha ce ne vuole di strada, prima di arrivare alla costa.
Questo tratto sarà all’inizio abbastanza noioso, ahimé.
La strada, manco a dirlo, è sterrata: tanta sabbia, nuvole di polvere sollevate dalle (poche) auto che incrocio e che dopo un po’ mi fanno automaticamente tirare su il finestrino e rallentare. A destra e sinistra iniziano a comparire alcune formazioni rocciose particolari, immense, dalle forme strane, bitorzolute.
Grootberg Pass
Pian piano la strada sale fino in montagna, culminando al Grootberg Pass, a 1540 metri, da cui si può godere di una splendida vista su entrambe le vallate.
Skeleton Coast National Park
Proseguo ancora, nel paesaggio più brullo e monotono di sempre, fino ad arrivare al gate dello Skeleton Coast National Park.
Qui inizia ad intravedersi il deserto, prima di sabbia scura, “sporcata” da numerosissime pietre nere, che lascia poi man mano spazio al classico color oro.
MI fermo a fare pranzo lungo la strada, in compagnia di un paio di giraffe libere che hanno scelto di godersi l’ombra di questa caldissima giornata sotto un albero poco distante da me.
Anche se sulla destra ho delle dune meravigliose che mi chiamano, decido di proseguire comunque verso sud: ci sarà tempo per vivere le Mille e una notte nei prossimi giorni.
Questa è la giornata in cui voglio scoprire l’oceano, e il deserto che si affaccia direttamente sulle onde.
Costeggio l’oceano, ogni tanto mi fermo, scendo e cammino nella sabbia. C’è qualche relitto, meno di quanti me ne aspettassi, ma il paesaggio è stupendo.
Bungalow (brutto) lungo la spiaggia
Il tramonto si avvicina e decido di fermarmi in un bungalow lungo la spiaggia. Non è nulla di che, anzi, dentro è veramente brutto: non c’è acqua calda, l’acqua ha un odore orribile, non c’è modo di cucinare se non un piccolo lavandino incrostato di ruggine, la porta del bagno non si chiude e l’acqua non si tira. Ovviamente non ho testato la doccia.
Ma c’è un letto. Un letto vero. Con un materasso.
E per 300 Rand va benissimo.
Stanca di così tante ore di guida, mi insalamo nel mio sacco a pelo, spengo la luce e mi godo il materasso e il rumore dell’oceano.